LA CURA INTEGRALE
A cura di Bruno Mazzocchi, medico
La cura integrale (dopo la pandemia) non può non ripartire anche da temi ecologici, per cui auspicherei la nascita di un tavolo di riflessione interreligioso su questi temi. Intendiamoci: la peste (come ogni altra epidemia batterica o virale), è, per dirla con Sergio Givone, un’infezione del corpo, una malattia. Ma un grande pensatore come Lucrezio Caro, fin dall’antichità, e molti altri dopo di lui, ci spingono a liberarci dalla superstizione che le pestilenze ingenerano nell’uomo, e cioè dalla credenza che esse vengano dal cielo. Lucrezio è allo stesso tempo un poeta, un filosofo e un grande sostenitore dei valori della natura. Allora possiamo affermare con lui che non c’è nessun disegno divino nelle epidemie. Il mondo è il mondo, e basta. Ma il vero valore religioso di quanto sto dicendo è insito proprio in questa assenza di trascendenza, in questo “vuoto” nel quale versiamo, che è, per certi versi, “la colpa” non specificata, il disagio che tutti stiamo provando in questi tempi. Riscoprire i valori della natura, ognuno mettendo in essi alcuni i (o alcuni) valori di trascendenza del proprio credo: questa potrebbe essere una ricetta per ripartire. Altrimenti tutto sarebbe vanità delle vanità, come recita Qoelet …
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